Impara l’arte della virgola e non metterla da parte.

by Patrizia Luppi

La punteggiatura è nata per facilitarci la vita quando scriviamo, non per complicarla. Difficile crederci, quando lottiamo con le virgole, i punti e virgola, i due punti e non siamo mai sicuri se siano al posto giusto. Tuttavia, bastano alcuni accorgimenti per rendere più fluente e comprensibile il nostro testo. In questo articolo, e in altri che seguiranno, analizzeremo ogni aspetto della punteggiatura, per donare a ciò che scriviamo la forma più corretta e piacevole alla lettura.

L’importanza della punteggiatura

Come scrive l’Enciclopedia Treccani, «la punteggiatura (o interpunzione) è l’insieme dei segni convenzionali che serve a scandire il testo scritto e, in secondo luogo, a riprodurre le intonazioni espressive del parlato». I «segni convenzionali» sono la virgola, il punto e virgola, il punto, i due punti, le parentesi, il tratto d’unione, la lineetta, le virgolette, i puntini di sospensione, il punto interrogativo e il punto esclamativo. In questa puntata ci occuperemo in particolare delle virgole. Non sono molte le regole fisse per l’uso della punteggiatura, nella lingua italiana, ma quelle poche bisogna conoscerle e rispettarle.

Mai mettere la virgola tra soggetto e predicato

La prima norma da cui non si deve mai derogare è: mai mettere una virgola tra soggetto e predicato, cioè tra soggetto e verbo corrispondente. Non si scrive mai, e ripeto mai: «Francesco, è stato a cena con Luigi», ma «Francesco è stato a cena con Luigi». La regola vale anche nel caso di un soggetto composto di più parole. Non si scrive: «Andare al mare, mi piace molto», ma «Andare al mare mi piace molto».

L’uso della virgola con la parentesi

Un’altra norma inderogabile riguarda l’uso delle virgole con le parentesi. Non si inserisce mai la virgola o il punto prima di chiudere la parentesi, ma soltanto dopo. Non si scrive quindi: «Vi porterò alcuni oggetti (pentole, piatti, bicchieri,) qualche giornale e una ventina di libri», ma «Vi porterò alcuni oggetti (pentole, piatti, bicchieri), qualche giornale e una ventina di libri». Quando si fa un inciso, inoltre, bisogna sempre ricordarsi di chiuderlo: non va bene scrivere «È proprio una bella giornata, come ha detto Paolo e non c’è una nuvola nel cielo», ma bisogna inserire la virgola: «È proprio una bella giornata, come ha detto Paolo, e non c’è una nuvola nel cielo».

In una delle prossime puntate

In una delle prossime puntate di questa rubrica ci occuperemo del punto e virgola, segno che è stato ingiustamente messo da parte nel moderno linguaggio giornalistico, e del punto, che oggi viene spesso usato dove in passato si sarebbero impiegati il punto e virgola o i due punti; parleremo anche di virgolette e trattini, che nella stesura di un testo elaborato, come un  racconto o un romanzo, spesso creano non poche difficoltà.

Patrizia Luppi

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