La Treccani definisce il libro come “un complesso di fogli della stessa misura (…) cuciti insieme, così da formare un volume, fornito di copertina o rilegato”.
Ma il libro non ha sempre avuto questa forma.
In questo primo articolo racconteremo di quando tutto ha avuto inizio, in Mesopotamia cinquemila anni fa con l’invenzione della scrittura. Nelle puntate successive approfondiremo le diverse tappe della storia del libro che si è evoluta in parallelo allo sviluppo della società.
Tanto è che oggi dobbiamo specificare se ci stiamo riferendo a un libro stampato su carta, o alla sua versione elettronica.
La storia del libro è lunga e complessa.
Questo escursus temporale non riguarda soltanto la veste del libro, e cioè la sua forma esteriore, ma anche i contenuti e le funzioni che il libro ha assolto nel corso del tempo.
Tutto ha avuto inizio in Mesopotamia
I primi testi scritti nascono in Mesopotamia, nel V millennio a.C. In Mesopotamia sono nate le prime grandi civiltà della storia.
Nella suddivisione territoriale odierna, la Mesopotamia (la “terra tra il Tigri e l’Eufrate”) corrisponde ai territori dell’Iraq e a parte di territori di Turchia, Siria, Iran e Arabia Saudita.
Ai Sumeri si deve l’invenzione della scrittura
La prima grande civiltà della Mesopotamia è stata quella dei Sumeri a cui si deve l’invenzione della scrittura.
All’inizio la scrittura era costituita semplicemente da segni, poi divenne più stilizzata, dando origine alla scrittura cuneiforme. Per scrittura si intende la rappresentazione, attraverso segni grafici di espressioni linguistiche.
Per scrivere, i sumeri si servivano di un’asticella appuntita, lo stilo, e incidevano i segni su tavolette di argilla fresca – la prima forma di “libro” che si conosce.
Con l’invenzione della scrittura passiamo dalla Preistoria alla Storia
L’invenzione della scrittura è molto importante perché scandisce anche l’evoluzione della nostra civiltà.
Chiamiamo “Storia” tutti gli eventi che sono accaduti dopo l’invenzione della Scrittura. Tutto ciò che è successo prima è considerato Preistoria.
I Sumeri hanno dato origine alle prima forme di organizzazione amministrativa – attraverso le città stato – che per esistere dovevano codificare regole e condividere informazioni tra coloro che prendevano le decisioni. Hanno origine in quel periodo i primi codici amministrativi.
Le persone che si occupavano di scrittura erano gli scribi. Essi ricoprivano un ruolo importante nella società e si tramandavano la professione di generazione in generazione. Soltanto in poche persone erano allora in grado di decifrare i segni sulle tavolette di argilla.
La scrittura ideografica
I primi sistemi di scrittura erano ideografici. Un ideogramma è un segno che rappresenta un oggetto o un concetto. Può essere figurativo (per indicare il mare disegniamo piccole onde stilizzate sovrapposte) oppure no (decidiamo che il segno $ rappresenta i soldi).
Dalla scrittura ideografica a quella fonetica
La grande rivoluzione compiuta in Mesopotamia è consistita nel passaggio dalla scrittura ideografica a quella fonetica. I segni hanno iniziato ad essere usati per rappresentare non più oggetti o concetti, ma suoni.
La scrittura fonetica riproduce i suoni che le parole hanno nella lingua orale.
La scrittura è stata inventata almeno altre tre volte.
Finora abbiamo detto che la scrittura è stata inventata dai Sumeri ed è stato così. Ma i Sumeri non sono stati gli unici. La scrittura è stata inventata almeno altre tre volte, contemporaneamente o successivamente rispetto alle popolazioni della Mesopotamia, in altre zone del mondo (Egitto, Cina e America centrale). E alcuni sistemi di scrittura antichi non sono stati ancora decifrati!
La funzione della scrittura
La scrittura aveva una funzione prevalentemente pratica: commerciale e amministrativa.
Le attività di governo, quelle religiose e commerciali avevano bisogno di essere registrate, quantificate e archiviate. Nell’invenzione e nell’uso della scrittura i Sumeri furono stimolati dallo sviluppo della loro vita sociale che richiedeva la condivisione di informazioni e conoscenze.
Ma la scrittura era utilizzata anche per raccontare storie
In Mesopotamia, oltre che per le attività di governo, la scrittura era utilizzata anche per raccontare storie.
L’epopea di Gilgameš.
La più grande storia che gli archeologi dell’Ottocento hanno trovato in Mesopotamia il primo grande poema epico, inciso in caratteri cuneiformi su tavolette d’argilla, è l’epopea di Gilgameš.
Scritta più di un millennio e mezzo prima dei poemi omerici, l’epopea racconta la storia di Gilgameš, invincibile re e figura eroica, creato dagli dei con un corpo perfetto, e di Enkidu, forgiato per essere suo amico e compagno.
Gilgameš è il re di Uruk, la prima e più importante città della Mesopotamia. Gli dei hanno creano Enkidu – secondo la mitologia – perché Gilgameš possa avere un suo pari con cui confrontarsi.
In ogni caso non c’erano soltanto le tavolette di argilla per veicolare informazioni e conoscenza.
Tra i vari materiali usati per la scrittura nell’Antichità, tre erano i più comuni. Il papiro per le civiltà mediterranee, la pergamena per il Medio Oriente e la seta per l’Estremo Oriente.
Ma di questo ne parleremo nella prossima puntata.